Lo stato degli indiegames nel 2024
Cerco positività in uno dei periodi peggiori degli ultimi anni per l'industria.
Con questo numero inizia una nuova avventura, l’avventura del podcast. L’idea nasce dalla cena Insert Coin di fine anno 2023 dove, fra una piacevole chiacchiera e un gossip, il buon Raffaele Cinquegrana di Console Generation se n’è uscito con un “ragazzi, vi voglio bene, ma io le newsletter non le leggo. Se fate un podcast magari…”. Ed eccoci qui, Marzo 2024, finalmente ho deciso di provare. L’impegno per scrivere questa piccola newsletter non è da poco, aggiungere anche l’impegno per il podcast potrebbe essere troppo ma voglio provarci ugualmente. Ai posteri la sentenza.
Potete ascoltare il podcast su:
La strambata.
Come hai potuto intuire dal titolo, in questo numero vorrei provare a raccogliere un po’ di informazioni sullo stato dei videogiochi indie nel 2024 (spoiler: stanno abbastanza bene). Non sono un analista di mercato quindi tutto quello che leggerai (o ascolterai ;) ) è frutto delle mie ricerche online e delle mie considerazioni, ove possibile proverò comunque a elencare i siti dai quali ho tratto numeri e dati. Non ti preoccupare, ci sarà spazio anche per parlare di qualche gioco provato.
La buona notizia è che, in questo periodo nerissimo per l’industria dei videogiochi, soprattutto dal punto di vista dei licenziamenti e delle chiusure di molte case di sviluppo, il mercato dei giochi indie sembra resistere e anzi prosperare. Le prospettive sono rosee, secondo le recenti analisi di mercato, il settore dei videogiochi indie nel 2024 sta vivendo e vivrà, un periodo di crescita e successo. Ecco alcuni punti chiave emersi dalle fonti controllate:
Preferenze degli Acquirenti: I consumatori che acquistano giochi indie cercano titoli con prezzi compresi tra $15 e $25, spesso scoprendo i loro prossimi acquisti tramite YouTube e preferendo giochi single-player.
Tendenze di Mercato: Le analisi suggeriscono che i giochi indie stanno guadagnando terreno rispetto ai titoli AAA, con una crescente popolarità e apprezzamento da parte dei giocatori. (fonte gamesindustry.biz )
Secondo un rapporto di Exactitude Consultancy svolto in America del Nord (quindi USA e Canada) si prevede che il mercato globale dei giochi crescerà da 274.51 miliardi di dollari nel 2023 a 534.93 miliardi di dollari entro il 2030, con un CAGR del 10% durante il periodo di previsione. Una delle tendenze elencate da questa ricerca recita:
L’impatto degli sviluppatori di giochi indipendenti non è diminuito; Numerosi titoli indipendenti ben accolti hanno ottenuto successo sia critico che finanziario. I titoli di giochi indipendenti sono stati distribuiti e promossi da piattaforme come Steam ed eventi incentrati sull'indie.
L’articolo di gamesindustry sulle preferenze degli acquirenti ha elencato i risultati di una ricerca condotta da Humble Games. I partecipanti sono stati divisi in tre categorie: Acquirenti Regolari di Indie (più di cinque titoli indie in un anno), Acquirenti Leggeri di Indie (da uno a cinque titoli indie in un anno) e Acquirenti Tradizionali di Giochi (nessun titolo indie e più di un titolo AA/AAA in un anno). Il 19% degli intervistati rientra nella categoria di acquirenti regolari di indie mostrando una crescita costante rispetto agli anni precedenti. I giocatori indie apprezzano le IP originali, gli sviluppatori ambiziosi, le meccaniche uniche e la grafica stilizzata. Inoltre, tendono a preferire i giochi con una prospettiva in terza persona e con un ritmo più lento. Gli acquirenti hanno dubbi sui giochi indie con un prezzo inferiore a $15 a causa di problemi di qualità percepiti, e si aspettano più contenuti dai giochi con un prezzo superiore a $25. La maggior parte dei compratori di giochi indie scoprono i nuovi giochi tramite YouTube, si affidano ai video di gameplay quando prendono decisioni di acquisto, e preferiscono giochi completamente a pagamento rispetto ai modelli free-to-play.
Ho trovato un altro dato interessante su statista.com che mostra il risultato di una delle survey settimanali che PC Gamer pubblica sul proprio sito. In US e in UK il 75% del pubblico di PC Gamer, quindi già abituato ad accedere a negozi online come Steam che sono la mecca per sviluppatori e giocatori di indiegames, afferma di aver acquistato giochi indie e lo ha fatto per diversi motivi, nell’ordine: creatività, voglia di provare qualcosa di nuovo e prezzo.
Sicuramente creatività e voglia di provare qualcosa di nuovo viaggiano a braccetto ed è altresì indubbio che tra i AAA ci sia poco spazio per l’innovazione, questo credo sia soprattutto dovuto al fatto che lo sviluppo di giochi di alto livello impegnano altissimi budget e i publisher tendano quindi a limitare i danni ma soprattutto i rischi evitando il salto nel buio che possono essere le nuove IP.
Concludendo, sembra che, nonostante tutto, il rutilante mondo degli indiegames sia più prolifico che mai e questa è un’ottima notizia.
Il Giocatore gioca.
In questi ultimi giorni mi sto dilettando con due o tre giochi indie molto diversi fra loro come genere ma ugualmente divertenti. Il primo di cui voglio parlarti è Gord, uno strategico che è anche l’opera prima di Covenant, team polacco che include anche alcuni ex membri di CDPR e 11-bit Studios. Dicevamo di Gord, strategico che incorpora anche alcuni elementi di city builder e di survivor.
Le caratteristiche principali del gioco includono la costruzione di insediamenti chiamati "gord" che costituiscono la base delle missioni della campagna di gioco. Ambientato in un mondo selvaggio e oscuro, il gioco mescola mitologia slava e dark fantasy, offrendo un'esperienza coinvolgente. La modalità personalizzata consente ai giocatori di creare partite su misura, controllando vari aspetti del gioco come gli obiettivi e le risorse. La trama principale ruota attorno alla Tribù dell'Alba che deve esplorare terre pericolose per raccogliere oro per la guerra imminente. La mano degli ex sviluppatori di Frostpunk si vede soprattutto quando ci troveremo di fronte a scelte moralmente impegnative da prendere. Tecnicamente mi è parso un buon prodotto, pulito, senza bug (o almeno io non ne ho trovati), con un discreto art design che però non spicca per ispirazione.
Space Crew è un altro strategico ma molto diverso dal primo. In questo caso siamo di fronte a una sorta di FTL in real time. Il gioco ci mette nei panni di un capitano della United Defence Force impegnato a viaggiare attraverso lo spazio per sconfiggere una specie aliena chiamata Phasmids. Prima di ogni missione dovremo occuparci di gestire la nostra “crew”. Dovremo preoccuparci di coprire i diversi ruoli utili al corretto funzionamento della nave: capitano, capo della sicurezza, ingegnere, addetto alle comunicazioni e gli specializzati nelle armi che si occuperanno di abbattere gli eventuali nemici che incontreremo durante le nostre missioni. Potremo poi gestire l’equipaggiamento sia del nostro team che della nave. Dopo questa parte più gestionale ci imbatteremo nella vera e propria missione. Qua le cose si fanno più concitate nonostante ci sia la possibilità di rallentare il tempo. Avremo due compiti principali, navigare nello spazio puntando la nave verso il prossimo waypoint e gestire l’equipaggio. Quest’ultima parte è quella più impegnativa, ogni ruolo ha le proprie abilità che sarà possibile attivare così come delle azioni utili alla navigazione e al combattimento. Quando ci troveremo in prossimità del punto di salto nell’iperspazio, per esempio, dovremo selezionare il capitano, che dovrà essere seduto alla sua postazione, per innescare il warpdrive e attivare il salto. Questa è una delle tante azioni a disposizione dell’equipaggio. Ma i momenti veramente complessi da gestire saranno gli incontri con i Phasmids. La prima cosa da fare sarà quella di puntare le navi nemiche in modo che i nostri artiglieri possano iniziare l’ingaggio. In base alla difficoltà della missione avremo poi da gestire diversi eventi come gli incendi, le riparazioni di strutture importanti all’interno della nave, l’attivazione di importanti skill come il targeting migliorato o l’abilità di poter chiamare delle navette caccia in nostro aiuto. Tutto questo in real-time e tenendo in considerazione il fatto che, ad esempio, se l’ingegnere sarà impegnato a spegnere gli incendi non potrà occuparsi dei sistemi interni della nave. Stessa cosa per gli altri ruoli. Può diventare tutto molto caotico in meno di un secondo e la tensione salire alle stelle, la sensazione di essere veramente all’interno di un combattimento fra la vita e la morte è decisamente ben realizzata. Il gioco prosegue così, missione dopo missione, acquistando attrezzature sempre migliori e acquisendo abilità sempre più utili fino al momento in cui il nostro equipaggio non riuscirà più a tornare. In questo caso, come nei migliori roguelike, potremo ripartire con una nuova nave e un nuovo equipaggio ma mantenendo le migliorie sbloccate fino a quel momento.
L’ultimo gioco che sto giocando è Deep Rock Galactic: Survivor, ottimo spin-off di DRG con gameplay a-là-vampire survivor. Il mio pensiero su questo gioco lo troverete unicamente nel podcast, una sorta di bonus-track per inaugurare il primo episodio.
Gioco dopo gioco.
Leaving Earth è un gioco che ci proietta nel 1956, all’alba di una nuova era: l’Età Spaziale. Quel che un tempo erano bombe volanti diventeranno le astronavi del futuro. In qualità di direttore di un programma spaziale nazionale, il tuo paese conta su di te per il successo in questa grande sfida. Potresti essere il primo a creare un satellite artificiale, inviare una sonda su un altro pianeta o addirittura mettere un uomo sulla Luna.
Leaving Earth è un gioco di pianificazione e gestione del rischio. Con un solo grande viaggio nello spazio, potresti rivendicare la vittoria. Tuttavia, devi pianificare ogni missione con cura, cercando le soluzioni più economiche, veloci e sicure per raggiungere il tuo obiettivo. Ma attenzione: non impiegarci troppo tempo, altrimenti un’altra nazione potrebbe raggiungere il suo obiettivo prima di te.
Durante il tuo turno, condurrai ricerche, costruirai veicoli spaziali e dirigerai missioni nello spazio. Per condurre ricerche, acquisterai avanzamenti che iniziano con alcune imperfezioni, poi li testerai per individuare ed eliminare tali difetti. Per costruire un veicolo spaziale, acquisterai componenti e li assemblerai. Per viaggiare nello spazio, utilizzerai razzi per spostarti da una posizione all’altra.
Leaving Earth è un gioco coinvolgente che ti farà immergere nella corsa allo spazio, guardando avanti dal 1956 a ciò che i prossimi vent’anni potrebbero portare, esplorando il Sistema Solare.
Il design di Leaving Earth cattura perfettamente l’atmosfera degli anni '50 e '60, quando l’esplorazione spaziale era ancora un sogno avvincente. Le illustrazioni delle carte e dei componenti richiamano l’estetica retrò delle riviste scientifiche e dei manifesti dell’epoca. Questo stile visivo ci trasporta indietro nel tempo, facendoci sentire parte di quella grande avventura.
Inoltre, ci sono alcune espansioni interessanti per Leaving Earth:
Stations: Espansione che si concentra sull’esplorazione e l’abitazione del Sistema Solare interno.
Outer Planets: Espansione che ti permette di esplorare i giganti del Sistema Solare esterno fino al 1986. Visita le quattro grandi lune di Giove, osserva gli anelli di Saturno, cerca vita sul misterioso Titano e sorvola i lontani pianeti Urano e Nettuno.
Mercury: Mini-espansione che ti consente di visitare il pianeta Mercurio (ora inclusa nel gioco base).