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Care lettrici e cari lettori, bentornati nel nostro viaggio attraverso i mondi dei videogiochi, un viaggio che questa volta ci porterà a esplorare universi tanto diversi quanto affascinanti.
Partiamo da Elite Dangerous, un gioco spaziale che quest'anno ha raggiunto un traguardo importante: dieci anni di vita. Ma non fatevi ingannare dall'idea che sia un titolo al tramonto. Tutt'altro! Frontier Development ha dimostrato una vitalità sorprendente, rilanciando il gioco con aggiornamenti che ridefiniscono l'esperienza di gioco. Il Powerplay 2.0 rappresenta forse la novità più interessante: un sistema politico che trasforma l'universo di gioco in un ecosistema dinamico e coinvolgente.
Cosa significa concretamente? Immaginate di poter scegliere una fazione, di completare missioni che vanno dalla diplomazia alla guerra, di guadagnare punti reputazione e sbloccare vantaggi esclusivi. Ma non è tutto. Con Trailblazers, gli sviluppatori hanno letteralmente rivoluzionato il concetto di esplorazione spaziale. Ora i giocatori possono colonizzare sistemi inesplorati, costruire le proprie starport, creare una rete di insediamenti che ricorda le migliori saghe di science fiction.
Decisamente più terreno, ma altrettanto affascinante, è Monster Hunter Wilds. Dopo quattordici ore di gioco, posso confermare che questo capitolo della serie sembra voler abbracciare un pubblico più ampio, smussando alcuni degli angoli più ostici che hanno tradizionalmente caratterizzato la saga. I combattimenti risultano più intuitivi, l'esplorazione più fluida. La meccanica di raccolta risorse mentre si viaggia su un mount è particolarmente riuscita: ora potete raccogliere materiali semplicemente lanciando la vostra fionda, senza dover zigzagare tra piante e minerali.
L'interfaccia rimane complessa, è vero - molto giapponese, come direbbe un purista - ma chi ama i dettagli troverà comunque pane per i propri denti. Le diverse modalità di combattimento, i sistemi di crafting distribuiti in location diverse, tutto contribuisce a creare un'esperienza stratificata e ricca di possibilità.
Ma la vera sorpresa di questo periodo è decisamente Tavern Manager Simulator, un gestionale medievale che rischia di convertire anche i più scettici nei confronti dei giochi "da lavoro". Con una grafica che strizza l'occhio a World of Warcraft e un sistema di progressione davvero intelligente, il gioco ti trasforma nel gestore di una taverna con un'immediatezza sorprendente.
Si parte da una piccola, squallida taverna con pochi tavoli e un bancone. Ma piano piano, attraverso un sistema di tier che sblocca progressivamente nuove funzionalità, diventerete dei veri imprenditori medievali. Le "fatine" - assistenti che sbloccherete nel corso del gioco - renderanno la gestione sempre più strategica e divertente. Una piccola chicca? La prima fatina che sbloccherete laverà i piatti automaticamente, liberandovi da una delle incombenze più noiose.
La community sembra aver accolto con entusiasmo il gioco: 3000 recensioni su Steam lo collocano nella categoria "Molto Positivo", una conferma che non sono solo i miei gusti a premiare questo titolo.
Cosa bolle nelle pentole videoludiche per il prossimo futuro? Le demo dello Steam Next Fest promettono novità interessanti, ma per scoprirle dovrete rimanere sintonizzati. Magari nella prossima puntata del podcast avremo qualche anticipazione succulenta.
Intanto, buon gaming a tutti! E ricordate: l'universo è vasto, le taverne accoglienti, e le avventure non aspettano altro che voi.