Sviluppatore: Pixel Perfect Dude
Editore: Pixel Perfect Dude
Prezzo: 19€ (Steam)
Durata: Variabile (modalità campagna e prove a tempo)
Disponibile su: Steam (PC), Nintendo Switch
Ricordate quando i rally erano pura adrenalina anni '90, tra Sega Rally e Colin McRae? #DRIVE Rally di Pixel Perfect Dude prova a riportarvi in quell’epoca dorata, ma il viaggio verso la nostalgia non è privo di buche lungo la strada. Questo arcade racer promette di catturare lo spirito dei rally classici con uno stile visivo moderno, ma la domanda è: riesce davvero a distinguersi?
Torna il fascino dei Rally vintage
La premessa è chiara: #DRIVE Rally vuole essere un tributo ai gloriosi anni '90 del rallismo, quando bastava spingere sull’acceleratore e lasciarsi trasportare dalla pura gioia di guidare su strade sterrate. Il team polacco di Pixel Perfect Dude, già noto per il successo mobile di #DRIVE, ha deciso di abbandonare completamente la formula auto-runner del predecessore per creare un vero e proprio rally simulator arcade.
Il risultato è un prodotto che funziona, ma che fatica a trovare una propria identità distintiva in un panorama già affollato di titoli simili come Art of Rally e Parking Garage Rally Circuit.
Guida accessibile, forse troppo
La filosofia alla base del gameplay è l’accessibilità totale. I controlli sono volutamente arcade: loose e perdonevoli quando necessario, ma con abbastanza carattere da far sentire la differenza tra le diverse superfici. Guidare su ghiaccio richiede una mano delicata, mentre la sabbia del deserto offre grip completamente diversi.
Il problema? Forse è troppo accessibile. Anche nelle situazioni più estreme, quando l’auto sembra completamente fuori controllo, c’è sempre grip a sufficienza per raddrizzare la traiettoria. Manca quella tensione costante che rendeva indimenticabili i classici del genere - quella sensazione di essere sempre sull’orlo del disastro che rendeva ogni curva un piccolo trionfo.
Le 12 auto disponibili sono tutte ispirate a leggende reali (Lancia, Subaru, Mitsubishi) che gli sviluppatori indie non potrebbero mai permettersi di licenziare, ma sono modellate con cura e offrono handling distintivi. La personalizzazione è profonda e soddisfacente, permettendo di trasformare auto da club in mostri aerodinamici degni del Gruppo B.
Stile e sostanza
Visivamente, #DRIVE Rally adotta l’estetica low-poly che va tanto di moda negli indie, e la implementa perfettamente. Le auto brillano di dettagli colorati, proiettando ombre nette su percorsi baciati da una luce calda e avvolgente. I quattro ambienti - dalle foreste strette della Germania ai deserti sabbiosi degni di Mad Max - sono realizzati con cura e trasmettono personalità.
Il comparto audio fa il suo dovere: ogni motore ha carattere, gli pneumatici trasmettono le diverse superfici attraverso il feedback sonoro, e la colonna sonora accompagna l’azione senza mai risultare invadente. Peccato per il voice acting dei co-piloti, caratterizzato da stereotipi nazionali che risultano più fastidiosi che divertenti.
Contenuti e modalità
La struttura è classica: modalità Campionato per la progressione single-player, prove a tempo per affinare le prestazioni personali, e classifiche online per chi vuole competere. Il sistema di progressione sblocca gradualmente nuove auto e parti, mantenendo viva la motivazione.
Il Problema dell’identità
Ed eccoci al nodo cruciale: #DRIVE Rally è un buon gioco di rally, ma non è un gioco di rally memorabile. Funziona bene, gira fluido anche su hardware modesto, offre personalizzazioni soddisfacenti e cattura l’estetica dell’epoca che vuole celebrare. Ma in un mercato già saturo di arcade rally indie, fatica a trovare una ragione d’esistere che vada oltre “essere un altro rally game decente”.
Il predecessore #DRIVE aveva un’identità forte grazie alla meccanica auto-runner che lo rendeva unico. Abbandonando quella formula distintiva, questo sequel si ritrova a navigare in acque già molto trafficate, senza una bussola che lo distingua davvero dalla concorrenza.
Pregi e Difetti
Cosa funziona:
Controlli accessibili che accogliono giocatori di ogni livello
Estetica low-poly ben realizzata con ambientazioni caratteristiche
Personalizzazione profonda delle 12 auto disponibili
Ottimizzazione tecnica eccellente
Sistema di progressione motivante
Promesse di sviluppo continuo in early access
Cosa potrebbe essere meglio:
Handling forse troppo perdonevole, manca la tensione dei classici
Voice acting stereotipato e fastidioso
Manca un’identità distintiva rispetto alla concorrenza
Percorsi che potrebbero essere più variegati e sfidanti
Verdetto
#DRIVE Rally è la classica situazione del “buono ma non eccellente”. È un prodotto tecnicamente solido, visivamente gradevole e accessibile, ma che non riesce a giustificare la propria esistenza in un panorama già ricco di alternative spesso superiori.
Se siete alla ricerca di un rally arcade rilassante e non pretendete rivoluzioni, può offrire qualche ora di divertimento onesto. Ma se volete qualcosa che vi rimanga impresso, probabilmente è meglio guardare altrove. Il prezzo attuale di 19€ sembra OK per un’esperienza che, alla fine, funziona e diverte.
La sensazione è che Pixel Perfect Dude abbia sacrificato l’unicità del predecessore sull’altare della conformità al genere, ottenendo un prodotto più “normale” ma infinitamente meno memorabile.
Voto: 3/5 - Competente ma dimenticabile, un rally che fa il suo dovere senza lasciare il segno.
Avevo provato appena uscito in ea, il modello di guida non mi aveva entusiasmato e l'ho mollato rapidamente, vedo che da quel punto di vista non è cambiato molto
Sono un uomo semplice. Vedo un gioco di rally e metto mi piace