Amiche e amici come avrete notato sono in slow-mode estiva come già era successo l’anno scorso. Torno a scrivere questa newsletter, e a registrare il podcast, con un po’ di backlog di giochi interessanti di cui vorrei parlarvi. Sto anche organizzando cose, vedendo gente, ma per sapere cosa accadrà dovrete aspettare fino a questo autunno.
Una nota di servizio veloce prima di iniziare. Fino ad oggi ho utilizzato Substack sia per la newsletter che per il podcast, mi sembrava una buona idea tenere tutto sotto controllo all’’interno di una sola piattaforma. Se per l’hosting della newsletter, Substack si rivela perfetto (d’altronde è nata con questo scopo), la gestione del podcast non mi entusiasma, sopratutto per quanto riguarda le statistiche. Ho preso quindi la decisione di spostare tutto su Spotify, il cambio dovrebbe essere indolore e senza alcun problema ma nel caso non riusciste più a ricevere le nuove puntate vi prego di contattarmi. Grazie!
Il selvaggio West rivive in A Twisted Path to Renown
Amici cowboy, preparatevi a cavalcare verso nuove avventure! A Twisted Path to Renown ci catapulta nel 1899, in un Far West decisamente più ruvido e selvaggio di quanto ci abbia abituato Red Dead Redemption 2. Questo MMO looter shooter in prima persona, attualmente in accesso anticipato su Steam, ci mette nei panni di un aspirante pistolero deciso a farsi un nome nelle lande desolate dell'America di fine '800.
Il primo impatto con il gioco è interessante: invece di creare un personaggio da zero, assumiamo mercenari già pronti all'azione, ognuno con il proprio equipaggiamento di base e qualche malus caratteriale. Un sistema che ricorda vagamente gli Scav di Escape from Tarkov, ma senza le frustrazioni di partire con un'arma rotta o inutilizzabile.
Una volta in game, ci troviamo immersi in una mappa vasta ma a tratti un po' vuota, dove la vera sfida è sopravvivere sia alle minacce ambientali che agli altri giocatori. La natura selvaggia non fa sconti: animali feroci, banditi NPC e soprattutto altri pistoleri in carne ed ossa rendono ogni escursione un'esperienza tesa e adrenalinica.
Il combattimento è il cuore pulsante di A Twisted Path to Renown, con un arsenale fedele all'epoca che fa la gioia degli appassionati di armi storiche. Dimenticate però i futuristici SMG di altri shooter: qui ogni colpo va pesato e ricaricato manualmente, in un ritmo di gioco più lento ma incredibilmente coinvolgente. Certo, mirare non è un'impresa impossibile, ma serve parecchia pratica per diventare dei veri tiratori scelti.
Oltre agli scontri a fuoco, gran parte del gameplay ruota attorno alla raccolta di risorse e al crafting. Tagliare legna, estrarre carbone o cacciare per procurarsi il cibo sono attività fondamentali per sopravvivere e progredire. Il sistema di creazione degli oggetti è profondo e gratificante, anche se richiede parecchio grinding nelle fasi iniziali.
Tecnicamente il gioco mostra ancora i segni dell'early access, con texture a volte approssimative e qualche bug di troppo. L'IA dei nemici in particolare necessita di una bella revisione: troppo spesso mi sono ritrovato crivellato di colpi attraverso cespugli e pareti, in situazioni francamente frustranti.
Nonostante le imperfezioni, A Twisted Path to Renown ha un potenziale enorme. Il setting western è affascinante, il gameplay loop è solido e gli sviluppatori sembrano molto attenti al feedback della community. Con i giusti aggiustamenti e l'aggiunta di nuovo contenuto, questo titolo potrebbe davvero ritagliarsi una nicchia interessante nel panorama degli shooter multiplayer.
In conclusione, se amate l'atmosfera del Far West e non vi spaventano un po' di ruvidità tipiche dell'accesso anticipato, A Twisted Path to Renown merita sicuramente di essere tenuto d'occhio. Preparate i vostri revolver, affilate i coltelli e unitevi a me in questa nuova frontiera videoludica. Yeehaw, partner!
Linkito: Quando Risolvere Puzzle Diventa un Cortocircuito di Divertimento
Preparatevi a far scorrere l'elettricità nelle vostre meningi! Ora vi parlo di Linkito, un gioco che mescola sapientemente logica, elettronica e un pizzico di distopia retro-futuristica.
In Linkito vestiamo i panni dell'impiegato #5678971 (un nome che è già tutto un programma) nella Albatross Technologies, l'unica megacorporazione rimasta in piedi dopo una guerra che ha spazzato via quasi tutto. Il nostro compito? Risolvere puzzle elettronici sempre più complessi per scalare i ranghi aziendali, passando da semplice riparatore di tostapane a esperto di robotica e spionaggio. Niente male per uno che arriva dalle Terre Dimenticate, eh?
Ma non lasciatevi ingannare dall'ambientazione cupa - Linkito è un tripudio di colori e design accattivante che ricorda i vecchi kit elettronici della GBC (per chi se li ricorda). I puzzle sono un delizioso mix di logica e manualità: dovrete collegare cavi, azionare interruttori e giostrare con porte logiche AND, OR e XOR per far funzionare macchinari sempre più bizzarri.
Ciò che rende Linkito speciale è come riesce a rendere fresco e intuitivo il concetto di programmazione. Dimenticate il codice astratto - qui starete letteralmente "cablando" le vostre soluzioni, con una soddisfazione tattile che vi farà sentire dei veri ingegneri. E credetemi, quando riuscirete a far volare un drone o a decifrare un messaggio segreto tirando i fili giusti, vi sentirete dei piccoli Tony Stark.
Il gioco vi accompagna con un ritmo perfetto attraverso 50 livelli obbligatori, introducendo gradualmente nuovi elementi senza mai farvi sentire sopraffatti. E se proprio vi trovate in difficoltà, c'è sempre il grande pulsante rosso dei suggerimenti (che personalmente ho usato più spesso di quanto vorrei ammettere).
Tra un puzzle e l'altro, potrete esplorare il vostro ufficio alla ricerca di microfilm nascosti che espandono il mondo di gioco. Sì, perché dietro ai circuiti e ai LED c'è una storia di oppressione e ribellione che si dipana lentamente. Forse un po' troppo lentamente e prevedibilmente, ma ehi, siamo qui per far friggere i nostri neuroni, non per vincere l'Oscar alla sceneggiatura.
Linkito brilla davvero quando vi mette di fronte a sfide multistrato che combinano tutti gli elementi imparati. Immaginatevi a programmare robot per trasportare dati cifrati necessari a disinnescare una bomba - tutto questo collegando cavi colorati come se foste al centralino negli anni '50. È tanto assurdo quanto divertente.
E se i 50 livelli principali non vi bastano, ci sono puzzle bonus opzionali e persino un editor di livelli. Quindi preparatevi a passare più tempo del previsto immersi in questo mondo fatto di rame e silicio.
In conclusione, Linkito è una piccola gemma che sa coniugare sfida intellettuale e accessibilità. Non sarà rivoluzionario come la sua trama vorrebbe farvi credere, ma di certo saprà elettrizzarvi come pochi altri puzzle game. Se amate mettere alla prova la vostra materia grigia e avete sempre sognato di essere MacGyver con un oscilloscopio, questo è il gioco che fa per voi.
Ora scusatemi, ma ho una bomba da disinnescare e solo tre cavi a disposizione. Quale sarà quello giusto?
Il gioco è completamente localizzato in italiano
The Operator: Un'Avventura Investigativa Dietro lo Schermo
In un'epoca in cui i videogiochi ci mettono spesso nei panni di agenti segreti armati fino ai denti, The Operator ci offre una prospettiva rinfrescante: quella dell'analista dietro le quinte. E la buona notizia per noi italiani è che il gioco è completamente tradotto nella nostra lingua, permettendoci di immergerci appieno nell'esperienza senza barriere linguistiche.
Nei panni di Evan Tanner, una nuova recluta del Federal Department of Intelligence (FDI), ci troviamo catapultati in un'avventura investigativa ambientata negli anni '90. Il nostro campo di battaglia? Un computer d'ufficio carico di software all'avanguardia per l'epoca.
Il cuore pulsante di The Operator sono i suoi puzzle, ingegnosamente costruiti intorno all'analisi di prove, intercettazioni e dati. Dimenticatevi le equazioni complesse: qui si tratta di mettere alla prova il vostro acume deduttivo. Che si tratti di esaminare un fotogramma, decifrare un codice o analizzare un campione in laboratorio, ogni sfida è calibrata per farvi sentire un vero investigatore high-tech.
La narrazione si dipana attraverso casi apparentemente scollegati che, come tessere di un mosaico, vanno a comporre un quadro più ampio e intrigante. Purtroppo, i personaggi di contorno non brillano per profondità, risultando a volte più delle presenze funzionali che personalità a tutto tondo. Anche l'hacker antagonista HAL, che irrompe nella nostra postazione, non riesce a lasciare il segno sperato.
Ciò che davvero brilla in The Operator è l'immersività dell'esperienza. L'interfaccia retro-futuristica, i suoni ambientali dell'ufficio, persino le sequenze sfocate quando ci alziamo dalla scrivania: tutto contribuisce a farci sentire realmente parte di quest'agenzia segreta. A volte, il gioco pecca di un eccesso di "mano guidata", spiegando troppo e lasciando poco spazio all'intuizione del giocatore, ma sono piccoli nei in un'esperienza complessivamente solida.
La durata contenuta (circa 3-4 ore) potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma personalmente trovo che sia perfetta per il tipo di esperienza proposta, evitando di diluire troppo la trama o ripetere meccaniche.
In conclusione, The Operator è un'avventura investigativa originale e coinvolgente, che ci fa vivere il brivido dello spionaggio da una prospettiva inedita. La completa localizzazione in italiano, ottimamente realizzata, è la ciliegina sulla torta, rendendo l'esperienza ancora più immersiva. Se amate i giochi detective e non vi spaventa un po' di "lavoro d'ufficio" virtuale, The Operator merita sicuramente la vostra attenzione.
Mech Engineer: Un'Odissea Meccanica
Immaginate di trovarvi al comando di una metropoli sottomarina mobile, con il compito di assemblare e guidare squadre di mech in battaglia contro una fauna aliena ostile. Benvenuti in Mech Engineer, un titolo che fonde strategia, simulazione e azione in un mix tanto ambizioso quanto ostico.
Sviluppato da KiberKreker e pubblicato da MicroProse, Mech Engineer si presenta come un'esperienza di gioco unica nel suo genere. La sua interfaccia, complessa e a tratti criptica, ricorda i simulatori più hardcore degli anni '90. Questo aspetto potrebbe scoraggiare i giocatori meno pazienti, ma per gli appassionati del genere rappresenta una sfida intrigante.
Il cuore pulsante del gioco è diviso in due fasi principali: la costruzione e la battaglia. Nella fase di costruzione, dovrete gestire risorse, potenziare la vostra città e, soprattutto, assemblare i vostri mech pezzo per pezzo. Ogni componente ha pro e contro, richiedendo un attento bilanciamento tra potenza, velocità e resistenza. La profondità di personalizzazione è notevole e potrebbe tenervi incollati allo schermo per ore.
La fase di battaglia, sebbene principalmente automatizzata, richiede comunque un certo grado di input strategico. Potrete impartire ordini di base alle vostre squadre, ma l'esito dello scontro dipenderà in gran parte dalle scelte fatte durante l'assemblaggio dei mech.
Mech Engineer non è privo di difetti. L'interfaccia utente, sebbene ricca di dettagli, può risultare confusa e poco intuitiva. Il gioco non fa molti sforzi per guidare i nuovi giocatori, lasciandoli spesso disorientati di fronte alla moltitudine di opzioni e meccaniche. Inoltre, le battaglie possono diventare ripetitive nel lungo periodo.
Nonostante queste criticità, Mech Engineer rimane un titolo affascinante per gli amanti del genere. La sua profondità strategica e l'attenzione maniacale ai dettagli sapranno conquistare chi è disposto a investire tempo per padroneggiarne le meccaniche e non teme la barriera linguistica.
In conclusione, Mech Engineer è un gioco di nicchia che non cerca di compiacere le masse. Se siete alla ricerca di una sfida impegnativa, non vi spaventano interfacce complesse e una curva di apprendimento ripida, questo titolo potrebbe regalarvi ore di soddisfazioni. Per tutti gli altri, potrebbe rivelarsi un'esperienza frustrante. La mancanza di una localizzazione in italiano potrebbe limitare il suo appeal per un pubblico più ampio, ma per gli appassionati disposti a superare questa barriera, c'è un universo meccanico ricco e complesso tutto da esplorare.
La newsletter va in vacanza e torna più bella che mai a Settembre, buone vacanze a chi non le ha ancora fatte e sopratutto… buon gioco!